II tappa: rifugio Contrin rifugio Taramelli

Ed ecco che il “vero” pellegrinaggio ha inizio, tappa difficile, non per tutti, bisogna essere allenati, ma quando si arriva alla fine la soddisfazione è immensa…8 ore (o poco meno) di cammino, si parte dal rifugio Contrin (m.2016) per arrivare alla forcella Paschè (m. 2498) in circa un paio d’ore, una volta superata la forcella si scende fino alla baita alla Cascate per poi risalire fino alla forcella del Pief da lì si scende nuovamente per poi risalire al rifugio taramelli.
In questa prima tappa abbiamo avuto più di una “scorta” eccezionale, con persone che fantastiche e disponibilissimi!! la Sat dell’Auta Fascia con Samuele Dioli , la Sat di centro fascia- pozza con Bernard Remo e Pamelin Mattia del Corpo forestale della Provincia Autonoma di Trento che ci hanno dato un grandissimo aiuto per il superamento di questa tappa molto bella ed intensa.
Il rifugio contrin, luogo d’arrivo è di una bellezza d’altri tempi, e i gestori nicola, sara e cristina di una gentilezza altrettanto d’altri tempi….gentilissimi e cordiali!
Il panorama della zona è naturalmente eccezionale e la lunghezza della tappa permette una riflessione intensa su ciò che è successo in quei luoghi cento anni fa. La campana dei caduti ora suona anche dalla marmolada, Maria Dolens grazie ai nostri pellegrini sta lanciando il suo messaggio di pace nel mondo anche da quì!! Don Antonio Rossaro nella sua ideazione aveva già compreso ed intuito che il messaggio della Campana deve diffondersi sempre più nel mondo ed ora non più solo simbolicamente la campana suonerà lungo tutto il sentiero della pace.

Sentiero della Pace 2014

pellegrinaggio civile 2014

In tutta Europa è possibile trovare testimonianze del primo conflitto mondiale, fortificazioni, trincee, musei, ma ciò che non è possibile trovare in nessun altro luogo al mondo è la Campana dei Caduti. Maria Dolens, oltre ad essere il simbolo della tragedia della Grande Guerra, incarna con i suoi cento rintocchi il messaggio di Pace: mai più la guerra! La Campana mantiene viva la memoria, ma si proietta nel futuro.
Premesso che il Sentiero verrà percorso non solo dagli appassionati di “fatti d’arme”, ma anche da persone disponibili e aperte a riflessioni di altra natura proprio sul tema della pace, l’ideale sarebbe quello di dare un’anima al Sentiero, di trasformarlo in un pellegrinaggio civile”, offrendo pertanto agli escursionisti non solo spunti di osservazione sugli aspetti tecnico-militari della guerra, ma anche motivi di meditazione sulle vicende umane che hanno coinvolto il soldato impegnato al fronte, a contatto diretto e continuo con altri soldati definiti “nemici” e in dialogo drammatico con i problemi dell’esistenza umana e con il mistero della  morte.
Da questo punto di vista, percorrere il Sentiero della Pace, oltre che essere un  utile esercizio fisico-sportivo e oltre a valorizzare sotto il profilo turistico i luoghi  della prima guerra mondiale, diventerebbe anche un fruttuoso “cammino” di formazione personale sul tema della pace. Occorre ribadire, infatti, che questo Sentiero della Pace non dovrebbe rimanere limitato all’ anniversario della guerra
1914-18, ma costituire un’attrazione durevole nel tempo, tale da dare avvio a una tradizione che possa prolungarsi ben oltre il 2018.
Il “Sentiero della Pace”, inteso in questo modo anche come “avventura spirituale”, dovrebbe aiutare il viaggiatore/pellegrino a scoprire nella natura gli elementi simbolici che potrebbero portarlo, al di là del visibile, a comprendere il mistero della vita e della morte (nei luoghi dove in brevi istanti poteva accadere appunto il passaggio dalla vita alla morte).
Sarà un percorso insieme materiale e spirituale e la Campana sarà il punto di riferimento del Pellegrino.

seguici durante il pellegrinaggio civile lungo il sentiero della pace 2014